Il Cuoredella ToscanaPeccioli, un gioiello storico toscano: dove la natura si fonde con l'arte e l'architettura per creare un'esperienza indimenticabile.

Alla Scoperta del Borgo Toscano
Peccioli è un’ affascinante paese toscano che siede maestosamente sulla cima di una collina, conservando la sua autentica atmosfera medievale. Tuttavia, ciò che lo rende davvero speciale è la presenza di installazioni architettoniche estremamente moderne che si fondono in modo sorprendente con l'antica bellezza del luogo. Questa fusione di epoche e stili crea un ambiente unico e incantevole. In mezzo a questo paesaggio, il campanile svetta come una matita puntata verso il cielo, aggiungendo un tocco distintivo al panorama cittadino. La sua presenza si sposa perfettamente con l'atmosfera di Peccioli, creando un perfetto equilibrio tra tradizione e contemporaneità.



L'enigma di Peccioli: Storie & Teorie sul suo Nome


L'origine del nome "Peccioli" è oggetto di varie teorie, ma nessuna è confermata con certezza. Secondo il "Dizionario etimologico italiano" di Dante Olivieri, il nome potrebbe derivare dalla parola "pece," che era una sostanza utilizzata dai calzolai. Tuttavia, non è chiaro se questa pece fosse effettivamente prodotta nel paese. Un'altra teoria, proposta da N. Toscanelli nel suo studio sulla toponomastica, suggerisce che "Peccioli" potrebbe essere collegato alla tipica struttura dei nomi di luoghi toscani, che spesso presentano la desinenza "-oli" o "-ole" con l'accento sulla terz'ultima sillaba. Questo tipo di struttura è spesso associato a nomi di luoghi con la designazione di "Monte." Ci sono anche versioni popolari che suggeriscono che Peccioli potrebbe derivare da nomi precedenti come "Monfalcone" o "Montefalcone," ma nessuna di queste versioni è confermata dai documenti storici. Mario Bartoli, nel suo “Quattro chiacchiere sulla storia di Peccioli” propone una teoria personale, suggerendo che il nome "Peccioli" potrebbe essere legato all'epoca in cui gli uomini liberi possedevano piccoli pezzi di terra sul versante della collina dell'Era, chiamati "Pèzzoli o Pezòli." Questi nomi potrebbero essere evoluti da "Pèzioli" a "Peccioli" nel tempo.
Viaggio nel Passato: la Storia di Peccioli
Storia Antica
Le radici storiche di Peccioli risalgono al periodo Neolitico, in seguito conobbe insediamenti etruschi a partire dal primo millenio a.CIl fiume Arno segnava un confine tra i liguri e gli etruschi. Peccioli faceva parte del territorio etrusco di Volterra e, nel III sec a.C entrò a far parte del dominio romano.



I ritrovamenti archeologici nel sito di Ortaglia, testimoniano l'antico legame di Peccioli con Volterra: un santuario e un misterioso pozzo rivelano dettagli sulla vita religiosa e culturale dell'poca etrusco-romana. Sebbene siano sopravvissute poche tracce di edifici romani, è stata sul colle di Peccioli scopera una lapide con un'iscrizione romana. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476), la zona conobbe le migrazioni e i conflitti di popolazioni che finirono, nei secoli, per plasmare la sua storia.
Storia Medievale
Il Castello Medievale di Peccioli ebbe una storia complessa: menzionato già nell'XI secolo, fu oggetto di contenziosi fra i vari poteri grazie alla sua posizione nel territorio.
Nel 1115 , i signori Da Catagnano vendettero il castello al Vescovo di Volterra.
Nel XIII secolo, Peccioli fu coinvolta nella lotta fra guelfi e ghibellini.
Nel 1282, i guelfi cacciarono i ghibellini da Peccioli, ma la situazione Politica rimase a lungo instabile. Nel 1322, i Pisani restaurarono le mura del castello. Nel 1362, i fiorentini cercarono di prendere il controllo del Castello Peccioli e lo conquistarono, dopo un assedio, nel 1362.
Due anni dopo, il Castello tornò di nuovo sotto il controllo del Comune di Peccioli , ma, con la conquista della città da parte dei fiorentini, Peccioli entrò nell'orbita politico-territoriale di Firenze (1406).
Durante il ‘400, Peccioli fu saccheggiata numerose volte da parte degli avversari della famiglia Medici. Nel 1430, il paese si ribellò alla Repubblica Fiorentina consegnandosi al Duca Visconti di Milano e lasciando che le sue truppe entrassero dentro le mura. Dopo poco torno’ sotto i Medici. Con Lorenzo il Magnifico, Peccioli conobbe una riorganizzazione amministrativa e venne messa a capo di varie comunità.
Storia Moderna
Nel 1529, Peccioli si ribellò nuovamente, schierandosi a fianco di Carlo V durante l'assedio di Firenze. Nel XVII secolo, sotto il dominio mediceo, Peccioli ebbe un periodo di stabilità politica che durò fino all'arrivo dei duchi di Lorena.Allora furono avviati i lavori di bonifica del territorio.
Nel 1776, la podesteria di Peccioli fu soppressa e venne creata una nuova comunità che comprendeva vari paesi. Durante l'occupazione Francese (1808-1814), le istituzioni locali furono sostituite da nuove "mairie" sotto il dipartimento del Mediterraneo. A Peccioli fu istituito un tribunale di pace.
Dopo la caduta del governo francese nel 1814, il giudice di pace e le "mairie" vennero aboliti. La giurisdizione civile fu gestita da un podestà, mentre quella criminale passò sotto il controllo del vicariato di Lari. Nel 1816, furono ricostituite le cariche di Gonfaloniere e dei Priori con il consiglio generale. Peccioli comprendeva allora vari territori, compreso Casaglia, Cedderi, Fabbrica, Ghizzano, Libbiano e Montecchio, e faceva parte della Camera di Pisa e dell'Area circostante di Pontedera.
Storia Recente
Nel 1844, sotto il regno di Leopoldo II, Peccioli divenne sede di cancelleria, con una giurisdizione estesa a Lajatico e Terricciola.

Nel 1860, con il plebiscito per l'annessione al Regno di Sardegna, ci furono dei cambiamenti nell'organizzazione della pubblica amministrazione. Nel 1863, Peccioli faceva parte del mandamento di Lari. Dall'Unità d'Italia, Peccioli è diventato un comune che comprende anche Fabbrica, Ghizzano, Legoli, Montecchio, Montelopio, Libbiano e Cedri. Con l'avvento del fascismo, i consigli comunali furono soppressi, e nel 1927 furono reintrodotti i Podestà. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il paese subì notevoli danni fino a quando, il 14 luglio 1944, le truppe americane entrarono in Peccioli da via Carraia e lo liberarono.


Curiosità
La storia delle Serre è legata alla Fattoria di Peccioli, che ha conosciuto un notevole sviluppo a partire dal XV secolo grazie agli investimenti di nobili famiglie fiorentine.
Un documento del 1547 elenca la fattoria come proprietà della famiglia de' Medici e attribuisce ai poderi i nomi che sono ancora in uso oggi.Le Serre rimasero di proprietà del Granduca di Toscana fino al 1775, quando furono vendute alla facoltosa famiglia Berte, commercianti di Livorno.

Nel 1899, la famiglia Berte si unì alla famiglia Dufour, e successivamente Filippo Dufour, senza eredi, vendette la proprietà alla Società Fondi Rustici della Famiglia Gaslini. Quest'ultima, nel 1949, trasferì la tenuta alla Fondazione Gaslini. In tempi più recenti, nel 2004, la parte delle Serre situata a Peccioli è stata acquisita dal Comune di Peccioli e dalla Belvedere Spa.
Le origini
Il termine "serre" probabilmente deriva dalla parola "serra," che in epoca medievale significava "sega" e veniva usata per descrivere una dorsale boscosa con un profilo simile a una sega. Nella fattoria di Peccioli, la vita seguiva uno schema mezzadrile, con poderi identificati dai cognomi delle famiglie che vi abitavano. La tenuta aveva una scuola, una chiesa e una fornace nel "Bosco del Lissi." Nel 1560, Alamanno di Iacopo Salviati possedeva la proprietà e utilizzava una fornace a Peccioli due o tre volte all'anno. Nel corso dei secoli, non ci sono altre menzioni di fornaci, suggerendo che quella nel podere Carpignano, registrata nel catasto leopoldino, potrebbe essere stata costruita successivamente. Nel 1560, c'era anche un mulino affittato situato presso il fiume d'Era a Ripa Bianca, con casa, colombaia e orto.
Gocce di vita quotidiana
Nella tenuta di Peccioli, le principali colture includevano uva, ulivi, grano, orzo, avena, barbabietola da zucchero e tabacco, con l'usanza di porre medaglioni raffiguranti la Madonna col bambino per proteggere il raccolto. Gli allevamenti comprendevano bovini, vacche, suini, capre (per il latte), conigli, polli e galline, mentre le pecore erano allevate solo dal pastore del Colombaino, e i contadini acquistavano formaggio una volta l'anno. Le serre erano anche luoghi frequentati per la caccia di lepri, fagiani e starne, e dopo gli anni '80, caprioli e cinghiali sono tornati a popolare la zona. Nella tenuta Gaslini, c'era anche l'allevamento del baco da seta, gestito dalla famiglia della Guardia fino a quando la famiglia Cambioni si trasferì nella regione. Anche il celebre drammaturgo Goldoni notò l'allevamento dei bachi da seta a Peccioli nel XVIII secolo. I contadini iniziavano a lavorare alle 5 del mattino e facevano una pausa per una colazione abbondante intorno alle 7.30-8.00, che includeva pane, prosciutto, salsiccia o soppressata, e vino per gli adulti, mentre i bambini bevevano latte di capra e mangiavano pane arrostito. Dopo aver curato gli animali e il concime nella stalla, si dirigevano nei campi. I bambini più grandi sorvegliavano gli animali, mentre i più piccoli erano sistemati sotto gli alberi poiché anche le donne lavoravano nei campi. La massaia rimaneva a casa per preparare il cibo e mantenerla pulita. Il pranzo consisteva in minestra di fagioli o "pulenda" e veniva consumato a mezzogiorno nell'abitazione o portato nel campo dalle donne. La cena era semplicemente minestra di cavolo. La Domenica era un giorno speciale con lesso, patate rifatte e, se possibile, coniglio. I dolci principali erano il corollo e i cantuccini, spesso cucinati insieme al pane.

Nelle serre, la vita seguiva un ritmo scandito da eventi come la vendemmia, la macellazione dei maiali, la svinatura, la battitura del grano e la trebbiatura. Durante la vendemmia, donne da Peccioli e contadini raccoglievano l'uva da tavola, che veniva poi sistemata in cassette per la vendita in Italia e all'estero.
La svinatura era un momento di condivisione in cui i contadini si riunivano per bere vino insieme. La battitura del grano permetteva la collaborazione tra contadini di diversi poderi, e quando venivano raccolte 100 sacche di grano, si suonava la sirena.
La Madonna delle Serre: un giorno di festa

La Festa sulle serre si svolge ancora oggi la prima domenica di maggio, con una seconda data il 5 agosto in onore della Madonna della Neve. La chiesa delle Serre ospita una tela risalente al XVI-XVII secolo che raffigura la Madonna con il bambino e vari santi, con stemmi della famiglia Alameni e simboli dell'Ordine di Santo Stefano. Il dipinto è stato conservato nel Museo del Palazzo Pretorio dal 2005 al 2011, ma ora è di nuovo nella Chiesa delle Serre, circondato da un tendaggio azzurro.Dopo il 1775, la famiglia Berte di Livorno restaurò la fattoria e la chiesa, che fungeva da cappella privata. Nel 1947, la Cappella dell'Oratorio delle Serre fu nuovamente restaurata e la Madonna della Neve fu portata al paese in una processione festosa con decorazioni floreali e musica. La processione terminò con un discorso del parroco e benedizioni.



Decadenza del mondo rurale e “una nuova vita nelle Serre”
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molte persone trovarono lavoro nelle industrie automobilistiche della Piaggio e nei mobilifici locali. Negli anni '40 e '50, si organizzarono iniziative sindacali per migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle Serre, con richieste di elettrificazione delle zone rurali e riforme agrarie. Tuttavia, nel corso degli anni '60, le colture subirono danni da gelate e inondazioni. Nel frattempo, il centro abitato delle Serre crebbe rapidamente, causando uno squilibrio ambientale con l'abbandono della campagna. Questi cambiamenti furono influenzati dal boom economico e dalla migrazione verso le opportunità industriali, portando alla decadenza del mondo rurale nel dopoguerra.Nel 2004, i comuni di Belvedere e Peccioli acquisirono la tenuta precedentemente di proprietà della Fondazione Gaslini di Genova con l'obiettivo di revitalizzare la regione, preservando la sua storia e migliorando l'ambiente. Nel 2006, fu avviato il progetto "Agripeccioli farm" (poi trasformato in "Peccioli Wellness"), che mirava a recuperare i casali delle Serre per creare un residence di alta qualità. In seguito, è emerso un progetto più ampio che prevedeva la collaborazione con una società autorizzata a raccogliere investimenti dai risparmiatori e gestirli attraverso fondi di investimento, contribuendo ulteriormente allo sviluppo della zona.


Il Territorio ieri..
Nel 1839, come scritto da Emanuele Repetti, nel suo Dizionario, il territorio di Peccioli era attraversato da due fiumi importanti: l'Arno e l'Era, ed era collegato da diverse strade che lo univano con altre località. La zona aveva formazioni di tufo, aree adibite all'agricoltura, vigneti e oliveti, e boschi di querce cedue. Numerose ville signorili di famiglie nobili locali o distinte di Pisa erano presenti nella comunità A peccioli c’era assistenza medica grazie a due medici e un chirurgo. Vi erano poi due maestri di scuola, uno dei quali viveva a legoli. Nella comunità si svolgeva il mercato settimanale di martedì, conosciuto per i prodotti alimentari del luogo. Inoltre era importante la fiera annuale che ricorreva il primo martedì di ottobre.
I confini La comunità di Peccioli, secondo il Repetti, copriva una superficie di 25.811 quadrati agrari, con una popolazione di 4.973 abitanti nel 1833. Peccioli confinava con sei comunità diverse:
- 1. Confine ovest con Lajatico e Terricciola attraverso il fiume Era.
- 2. Confine sud-ovest con la comunità di Capannoli, seguendo il corso dell'Era e attraversando il Roglio.
- 3. Confine sud-est con Montaione.
- 4. Confine sud con Volterra attraverso il Roglio dell'Isola.
- 5. Confine nord-ovest con Lajatico.




.. & Oggi
Attualmente il territorio pecciolese si estende su una superficie di circa 92,63 kmq ed è caratterizzato da paesaggi tipici della campagna toscana, tra cui oliveti, vigneti e ampie colline erbose. L'altitudine media è di 144 metri sul livello del mare, con una popolazione di circa 4.989 abitanti e una densità di circa 54 abitanti per chilometro quadrato (dati del censimento del 1991). Peccioli confina con i comuni di Terricciola, Lajatico, Volterra, Capannoli e Palaia. Attualmente il paese ha una forte vocazione turistica ed è stato riconosciuto dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione per la sua conservazione del paesaggio, l'ospitalità e la valorizzazione del patrimonio culturale



Mappa di Peccioli


ATTRAZIONI
ARTE CONTEMPORANEA
FESTIVITA'
PRODOTTI TIPICI
PERCORSI NATURALISTICI


MACCA = Museo d'Arte Contemporanea a Cielo Aperto

Il MACCA, noto come Museo d'Arte Contemporanea a Cielo Aperto, è un luogo che coordina e presenta le diverse opere d'arte contemporanea sparse in tutto il territorio di Peccioli e nelle sue frazioni. Questo museo accoglie una vasta collezione di opere d'arte moderne, circa 70, frutto di tre decenni di collaborazione con artisti che sono stati invitati a creare progetti artistici in armonia con l'ambiente di Peccioli. Tra i primi artisti a contribuire al progetto artistico nel territorio di Peccioli, troviamo nomi come Vittorio Corsini, Hidetoshi Nagasawa, Alicja Kwade, David Tremlett e anche Patrick Tuttofuoco.

Endless Sunset

Chiassi di Luce

Palazzo senza Tempo

Lo Sguardo di Peccioli

Photo Souvenir
ENDLESS SUNSET
L'opera "Endless Sunset" di Patrick Tuttofuoco, realizzata nel 2020 per il borgo, utilizza la forma del cerchio per rappresentare il concetto di ciclicità, simboleggiando una sequenza che si ripete attraverso il tempo e lo spazio, collegando passato, presente e futuro. Questa opera straordinaria è stata creata per trasformare la passerella che collega il centro storico di Peccioli alla parte nuova del borgo. La semplice forma circolare acquisisce complessità quando diventa tridimensionale e si arricchisce di un graduale cambiamento dei colori, evocando i quarantacinque minuti di un tramonto. Questo istante viene prolungato nel tempo e si estende verso un futuro infinito, dando vita a un'opera d'arte che sembra non avere mai fine, da cui il nome "Endless" (infinito).



CHIASSI DI LUCE
Alcuni artisti hanno utilizzato un filo luminoso per collegare tra loro i vicoli stretti del paese, noti come chiassi. Questa iniziativa ha permesso di mettere in evidenza non solo l'architettura ma anche le opere d'arte presenti nel territorio. L'esempio più noto è il chiasso di luce chiamato "Sacra Conversazione" de "La Madonna col bambino e Santi" di Neri di Bicci, realizzata nel 1463. Queste installazioni sono state create per suscitare la curiosità delle persone e sottolineare il valore e il ricco patrimonio artistico e culturale del luogo.






PALAZZO SENZA TEMPO
"Dai su fammi un sorriso"
Il Palazzo di Via Carraia ha una storia affascinante che risale al Quattrocento. Originariamente l’edificio era di proprietà di Piero Salviati, membro della rinomata famiglia Salviati di Firenze, celebre per la sua attività commerciale legata alla seta e alla lana, e imparentata con Cosimo I de' Medici. Alla morte di Piero, il palazzo fu donato alla famiglia degli Almeni di Perugia, probabilmente come segno di gratitudine da parte di Cosimo I de' Medici per la loro lealtà. Sforza Almeni, un membro di questa famiglia, ricevette la fattoria e tutte le terre circostanti nel 1565. Le ultime eredi degli Almeni furono Isabella Nerli ed Eleonora Bonaccorsi, che donarono la proprietà a Pietro Leopoldo, il Granduca di Toscana, in cambio di un vitalizio annuo. Nel 1775 Sua Altezza reale decise di cedere la proprietà al ricco commerciante Giovan Filippo Berte di Livorno, il quale manifestò da subito l’intenzione di ampliare i propri possedimenti nel territorio di Peccioli. Dopo un matrimonio, la famiglia Berte divenne Dufour Berte. Nel 1919, il palazzo e la fattoria furono venduti alla società Fondi Rustici di Roma, che in seguito fece parte del patrimonio della Fondazione Gerolamo Gaslini. Nel 2004, una parte della tenuta fu acquistata dal Comune di Peccioli, che nel 2019 avviò un importante progetto di restauro e miglioramento. Attualmente, il Palazzo di Via Carraia funge da sede per una vasta gamma di mostre, sia temporanee che permanenti, un'emeroteca e una caffetteria per i visitatori. Uno dei suoi punti di forza è la spettacolare terrazza panoramica che offre una vista mozzafiato sulla vallata circostante.



LO SGAURDO DI PECCIOLI
Nel cuore di Peccioli, un'opera straordinaria di Vittorio Corsini, "Lo sguardo di Peccioli" del 2017, ci mostra una parete punteggiata da fotografie di occhi. Questi occhi, di vari colori ed espressioni, fissano l'orizzonte aperto di fronte a loro, simboleggiando la crescita e l'evoluzione della comunità di Peccioli. In quest'opera, gli occhi sono il riflesso dell'anima collettiva, una testimonianza della capacità di Peccioli di abbracciare il nuovo senza dimenticare le sue radici. Un'installazione che celebra la bellezza della diversità umana e la forza della comunità.



PHOTO SOUVENIR
Daniel Buren ha creato un'opera a Peccioli in collaborazione con Mario Cucinella. Si tratta di una grande parete dai colori vivaci con losanghe e strisce diagonali che creano un effetto dinamico. Questa parete, situata in una posizione chiave nel centro storico di Peccioli, attira l'attenzione dei passanti. L'opera di Buren trasforma la pittura in una realtà autonoma, e il suo lavoro integra in modo innovativo l'ambiente circostante, contribuendo a trasformare il paesaggio stesso.




La figura di San Verano è particolarmente importante per la tradizione religiosa locale e per la comunità di Peccioli. San Verano era un vescovo e martire cristiano che visse nell'antica città romana di Volterra, non lontano da Peccioli, durante il periodo dell'Impero Romano. Si ritiene che sia stato martirizzato intorno al III secolo d.C. a causa della sua fede cristiana. La sua vita e il suo sacrificio sono diventati oggetto di venerazione religiosa. A Peccioli, la festa di San Verano è celebrata in modo solenne ogni anno il 25 aprile. Questo giorno è dedicato a onorare il santo patrono del paese, e le celebrazioni possono includere processioni, messe speciali e altre attività religiose e culturali.

La festa sulle Serre a Peccioli è un evento radicato nel folclore locale, che riunisce giovani, famiglie con bambini e anziani in una scampagnata tradizionale. Il fulcro della celebrazione è la Chiesa della Madonna delle Serre, un simbolo per la comunità. I festeggiamenti iniziano il sabato sera con una suggestiva fiaccolata organizzata dalla Parrocchia di San Verano, che si snoda attraverso le strade del paese per omaggiare la Madonna con candele e preghiere. La domenica, dopo le Sante Messe, c'è un pranzo tipicamente toscano, organizzato dalla Corale Valdera, per tutti i partecipanti. Nel pomeriggio, i bambini possono divertirsi con il laboratorio "Un sasso per un sorriso" e stimolanti giochi. Gli adulti possono rilassarsi con un percorso naturalistico nel "Bosco di Ortaglia", un percorso inserito tra quelli offerti dal Comune di Peccioli. Pannelli esplicativi forniscono informazioni sulla flora e la fauna, così come sulle tracce degli animali locali. Il percorso si estende per oltre 4 km nel bosco e si collega a sentieri già esistenti.

Il Festival 11Lune è un evento culturale e artistico che si tiene annualmente. È un festival multidisciplinare che abbraccia diversi ambiti culturali, tra cui la musica, il teatro, la letteratura, l'arte visiva e altro ancora.
Il nome "11Lune" si riferisce alle undici lune dell'anno, simboleggiando la continuità delle stagioni e degli eventi culturali nel corso dell'anno.
Questo festival attrae artisti e spettacoli di fama nazionale e internazionale, offrendo al pubblico una varietà di esperienze culturali di alta qualità. Gli eventi possono includere concerti, spettacoli teatrali, mostre d'arte, letture di autori famosi, performance di danza e molto altro ancora. Il Festival 11Lune è un'opportunità per la comunità locale e i visitatori di immergersi nella cultura e nell'arte in un contesto affascinante e suggestivo come quello di Peccioli.

La Coppa Sabatini è una competizione ciclistica professionistica parte del calendario internazionale dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ed è classificata come una gara di categoria 1.1, il che significa che attira un campo di partecipanti di alto livello, tra cui corridori professionisti di squadre WorldTour. La Coppa Sabatini prende il nome da Giuseppe Sabatini, un ciclista italiano di successo negli anni '50 e '60. La corsa è tradizionalmente tenuta nel mese di ottobre ed è una delle competizioni ciclistiche più prestigiose in Italia. Il percorso della gara varia di anno in anno, ma spesso attraversa le colline e i paesaggi pittoreschi della Toscana, offrendo sfide impegnative sia per i ciclisti che per gli spettatori. La Coppa Sabatini ha una lunga storia nel mondo del ciclismo professionistico e ha visto la partecipazione di alcuni dei più grandi nomi del ciclismo internazionale. È un evento molto atteso sia dai corridori che dai fan del ciclismo, e contribuisce a promuovere la passione per questo sport in Italia.

Nel 600 d.C., San Colombano, un santo irlandese, donò agli abitanti di Peccioli il primo vitigno, da cui nacque l'Uva Colombana, secondo la leggenda. Questo vitigno è stato coltivato con cura sulle colline di Peccioli da allora. L'Uva Colombana è una varietà da tavola con chicchi rotondi, dolce al palato e dal profumo fruttato intenso. Viene raccolta a mano in settembre e conservata fino all'inizio dell'inverno. La tradizione vuole che mangiarla il primo dell'anno porti fortuna. L'Uva Colombana aveva anche proprietà curative, attirando molte persone da tutta la Toscana per una "cura" a Peccioli nel primo Novecento. Nel passato, la produzione di Uva Colombana raggiunse il suo apice, ma declinò con l'introduzione di altre varietà di uva da tavola. Oggi, aziende locali stanno riscoprendo l'Uva Colombana, utilizzandola anche nella vinificazione e per produrre passiti, vin santo e grappe

Il Festival 11Lune è un evento culturale e artistico che si tiene annualmente. È un festival multidisciplinare che abbraccia diversi ambiti culturali, tra cui la musica, il teatro, la letteratura, l'arte visiva e altro ancora.
Il nome "11Lune" si riferisce alle undici lune dell'anno, simboleggiando la continuità delle stagioni e degli eventi culturali nel corso dell'anno.
Questo festival attrae artisti e spettacoli di fama nazionale e internazionale, offrendo al pubblico una varietà di esperienze culturali di alta qualità. Gli eventi possono includere concerti, spettacoli teatrali, mostre d'arte, letture di autori famosi, performance di danza e molto altro ancora. Il Festival 11Lune è un'opportunità per la comunità locale e i visitatori di immergersi nella cultura e nell'arte in un contesto affascinante e suggestivo come quello di Peccioli.
Olio

Le cantine dei produttori, i ristoranti e le botteghe locali offrono la possibilità di acquistare vino e olio extravergine di oliva, e spesso organizzano degustazioni. Per quanto riguarda l'olio, le varietà principali utilizzate nella produzione sono Leccino, Moraiolo, Frantoio e Pendolino.
Vino

Sulle colline della regione si coltivano diversi vitigni, tra cui Merlot, Cabernet, Sangiovese, Alicante, Viognier e Procanico, che permettono di produrre una varietà di vini rossi, bianchi e rosati. Questi vini rappresentano l'eccellenza della Toscana nel settore vitivinicolo e sono conosciuti in tutto il mondo grazie alle denominazioni DOC e IGT.
Bastoncelli

I bastoncelli, una variante delle cialde, sono fatti con un impasto di farina, uova, zucchero e semi di anice, con una caratteristica forma ondulata. Solitamente preparati in casa durante le festività, possono anche essere acquistati in alcuni bar e negozi locali..
Corollo

Tipico dolce pecciolese simile a un ciambellone, realizzato usando farina, burro, zucchero e uova, liquore all'anice, latte, scorsa di limone e lievito per dolci.
Uva

L'uva colombana è un tipo di uva da tavola con un alto contenuto di zucchero che la rende adatta alla conservazione fino all'inverno. La leggenda narra che questo vitigno sia stato introdotto a Peccioli nel XVII secolo dai discepoli di San Colombano, un santo irlandese, che trovarono una comunità locale con un forte senso di generosità e fede. Oggi, alcune aziende locali coltivano l'uva colombana e la utilizzano anche nella produzione di vino, contribuendo così a valorizzare i prodotti del territorio.


1.
Anello Peccioli-Montecchio
Questo breve percorso offre una panoramica completa del territorio di Peccioli. Inizia dalla suggestiva Fonte Mazzola e conduce attraverso una ripida discesa, alla zona delle Serre, una volta punteggiata da tradizionali poderi del sistema mezzadrile. Dopo aver attraversato il torrente Racosa, il percorso risale verso Montecchio, una rocca strategica che fungeva da difesa per il comune. L'ultimo tratto del percorso è una salita che condurrà a Peccioli, dove sarà possibile fare una sosta tra i vicoli e ammirare le installazioni di opere d'arte contemporanea.


Luogo di partenza: | Peccioli |
Lunghezza: | 11 km |
Grado di difficoltà: | Medio/facile |
Interesse percorso: | Naturalistico |
Periodo consigliato: | Sempre |
2.
Serre & Bosco di Ortaglia
Il percorso naturalistico attraversa il bosco che circonda il podere Ortaglia, parte della Fattoria, e offre una testimonianza di lunga convivenza armoniosa tra l'uomo e la natura, con antichi insediamenti etruschi, come la tomba di Ortaglia. Oggi, questo bosco è l'habitat di numerose specie di animali selvatici. Caprioli e cinghiali sono avvistabili anche durante il giorno, insieme a piccoli animali come volpi e faine, che escono di notte per cacciare. Nel bosco sono presenti anche scoiattoli, istrici, tassi e ricci, e le impronte delle lepri sono facilmente rintracciabili. Durante il percorso, una segnaletica specifica mostra le impronte degli animali per aiutare a riconoscerle sul terreno. Questo breve ma interessante tratto di percorso collega due sentieri e offre viste panoramiche dalla collina delle Serre, attraversando una campagna priva di edifici ai piedi della boscosa collina di Pratello-Libbiano, abitata da caprioli.





Località partenza: | La Buca |
Lunghezza: | 5.6 Km |
Grado difficoltà: | Medio\facile |
Interesse percorso: | Naturalistico |
Periodo consigliato: | Sempre (impegnato nella stagione piovosa) |
3.
Costellazione
Il paesaggio dell'Anello della Costellazione offre una vista pittoresca, con terreni sabbiosi e colline di argilla che creano suggestivi rilievi e formazioni ondulate. Questa zona è caratterizzata da crinali dove si trovano affascinanti borghi, e da pendii coltivati principalmente a vite e ulivi. Numerose aziende agricole nella regione invitano a gustare i prodotti locali. Antichi scavi archeologici testimoniano le radici storiche di questa vivace area, mentre opere d'arte contemporanea disseminate nei piccoli paesi la trasformano in un affascinante museo all'aperto. Inoltre, l'impianto di smaltimento e trattamento dei rifiuti svolge un ruolo importante non solo nell'ambito ambientale, ma anche come sede di diverse attività ed eventi. In breve, l'Anello della Costellazione coniuga storia, cultura, arte e sostenibilità in un contesto unico.


Luogo di Partenza: | Peccioli |
Lunghezza: | 53 km |
Grado di difficoltà: | Difficile |
Interesse percorso: | Naturalistico |
Periodo consigliato: | Sempre |
4.
Anello Ghizzano-Cedri
Il percorso ha inizio ai piedi del piccolo borgo di Ghizzano, di fronte alla Chiesa della S.S. Annunziata, che custodisce le sculture lignee del '400 realizzate da Nino Pisano, insieme all'opera d'arte contemporanea "Ospiti" di Fortuyn/O´Brien posizionata ai lati del portale della chiesa. Attraversando il caratteristico centro di Ghizzano, ci dirigiamo verso Est nella campagna circostante, raggiungendo i confini del Comune e della Provincia in un ambiente naturale selvaggio e di straordinaria bellezza, praticamente incontaminato. Dopo alcuni chilometri, rientriamo nell'abitato di Cedri, dove spicca la suggestiva Villa Alessandria. Seguiamo una strada asfaltata che si snoda dolcemente lungo i pendii, per poi fare ritorno a Ghizzano. A metà del percorso è possibile optare per una variante più breve se si desidera.


Luogo di partenza: | Ghizzano |
Lunghezza: | 15.3 Km oppure 14 Km se viene effettuata la variante "C.Colombaio" |
Grado difficoltà: | Medio/facile |
Interesse percorso: | storico-paesaggistico |
Periodo consigliato: | Sempre |