Nel 2010, l'artista Raffaello Mauro Marcucci ha creato una serie di sculture chiamate "Gabbiani" per l'Impianto di Smaltimento e Trattamento Rifiuti di Legoli.. Le sculture raffigurano tre gabbiani in una sequenza di movimenti che rappresentano l'inizio del loro volo.
Nella prima immagine, i gabbiani sono nella loro posizione iniziale, nella seconda immagine iniziano a muoversi, mentre nella terza immagine le ali sono completamente aperte e il volo ha inizio.

La struttura portante di queste sculture è stata realizzata utilizzando tubi rigidi di rame trafilato, su cui sono stati montati i segmenti delle ali e del corpo dei gabbiani.
La superficie delle ali, che simula le piume, è stata creata utilizzando rame che è stato cotto e modellato. La cottura è stata necessaria sia per conferire al materiale la necessaria flessibilità sia per ottenere gli effetti cromatici desiderati.

Nel 2015 è stato inaugurato un nuovo Impianto di Trattamento Meccanico Biologico (T.M.B.) presso l'Impianto di Smaltimento Rifiuti di Legoli. Nel 2016, gli artisti Sergio Staino e suo figlio Michele hanno creato un affresco colorato su dieci pannelli, coprendo una lunghezza complessiva di cento metri, decorando le pareti esterne che circondano il T.M.B.

Quest'opera d'arte raffigura personaggi buffi e affettuosi, tra cui cicale, lucertole, chiocciole, scarabei, tartarughe e altri piccoli animali che vivono "all'altezza delle margherite", cioè nella natura circostante. L'affresco narra una sorta di favola, con principesse, militari vanitosi, cavalieri coraggiosi, saltimbanchi e musicisti, creando un ambiente colorato e vivace.

Questa opera è ispirata dalla frase del fotografo Mario Dondero, "vivere all'altezza delle margherite", che simboleggia la vita dei piccoli esseri nella natura circostante, inclusi i fiori di margherita nel prato che circonda l'impianto. L'opera di Sergio e Michele Staino aggiunge bellezza e allegria a un ambiente industriale, celebrando la vita e la natura anche nei contesti meno convenzionali.

Nel 2006, Legoli è diventata anche un centro di installazioni di arte contemporanea, grazie all'opera dell'artista Vittorio Messina intitolata "Quattro uomini muti". Quest'opera consiste in quattro sagome di uomini imponenti realizzate con mattoni di tufo, con solo i contorni e il muro. Ciascuna di queste figure porta sulla testa una specie di cavalletto per pittori in ferro.

L'ispirazione per questa opera deriva da un racconto di Plinio il Vecchio. La figlia di un vasaio era perdutamente innamorata di un giovane ateniese che venne chiamato alle armi per difendere la patria. Nel momento dell'addio, la giovane si rese conto che il sole proiettava l'ombra del suo amato su un muro. Decise così di tracciare il contorno dell'ombra per conservare un ricordo, e da questo gesto, secondo la leggenda, nacquero sia la pittura che la scultura come forme d'arte.

L'installazione artistica intitolata "Presenze", creata nel 2011, è composta da quattro sculture realizzate in polistirene e poliuretano espanso e rivestite di fibre di cemento resistente agli agenti esterni. Queste sculture sono state collocate in vari luoghi, tra cui il Triangolo Verde all'interno dell'impianto di smaltimento e trattamento rifiuti di Legoli, l'Anfiteatro di Fonte Mazzola e sopra il tetto dell'Incubatore di imprese in località de "La Fila".

Questo progetto vuole trasmettere l'idea che dalla gestione dei rifiuti e dalla rinascita di materiali possa emergere nuova vita. Non solo simboleggiano la possibilità di rinnovamento, ma anche la capacità di trasformare luoghi che altrimenti potrebbero essere considerati degradati o privi di valore in spazi significativi e suggestivi.

La fusione tra l'arte e il paesaggio si è dimostrata vincente in molteplici occasioni. Un esempio notevole è avvenuto nell'estate del 2013, quando due delle quattro sculture chiamate "Presenze" sono state trasportate con un elicottero dal Triangolo Verde di Legoli al Teatro del Silenzio di Lajatico. Questo teatro è noto per essere il luogo in cui Andrea Bocelli tiene un concerto annuale di fama internazionale che attrae spettatori da tutto il mondo.

Nel 2018, l'impianto di Legoli ha ospitato la partenza della prima edizione della Eco Run, che ha preso il nome da queste stesse installazioni ed è diventata famosa come "La notte dei giganti". Questo evento ha dimostrato quanto l'arte e la natura possano convergere in un'esperienza unica.

Per chi fosse interessato a visitare queste sculture, è possibile farlo nell'area dell'impianto di trattamento e smaltimento rifiuti. È sufficiente prenotare una visita chiamando o compilando il modulo presente sul sito belvedere.peccioli.net. Questo offre l'opportunità di scoprire da vicino il connubio tra arte e ambiente in un contesto straordinario.